Ercole. L’abisso by Simone Sarasso

Ercole. L’abisso by Simone Sarasso

autore:Simone Sarasso [Sarasso, Simone]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852090813
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Intermezzo

A un passo dal sogno

Zeus è nervoso. Deve aver discusso con la regina, guarda che faccia…

Era non parla, ma di sicuro ha già parlato, perché Zeus è nervoso.

Ermes è seduto in mezzo a tutti gli altri dei, la sala del trono del padre celeste è un abominio di sfarzo candido.

Bianche le colonne e i triclini, bianche le vesti delle ancelle e dei coppieri, bianco il marmo che calpestano i loro piedi nudi, tinta di calle la loro pelle chiarissima.

«Che c’è, potente Zeus? Cosa ti turba?» domanda Ermes, spavaldo.

Interviene Apollo, esuberante come sempre: «Pensavo fossi contento. Ercole può aver sbagliato, ma ora ha compiuto il suo cammino di espiazione. Se la merita, l’immortalità…».

«Tu dici?» butta là sua sorella Artemide, dispettosa come sempre. Si stuzzica le unghie con la punta di una freccia, sua madre Era le scocca un’occhiata compiaciuta.

Zeus è più elettrico del solito. Incrocia le braccia al petto: «Se la merita eccome. Non è questo il punto…».

Ermes, più impertinente del solito: «E allora, che aspettiamo? È giù che aspetta, corro a dargli la notizia. Ne sarà entusiasta».

«Tu non vai da nessuna parte» dice Zeus.

Ermes per poco non se la fa sotto.

Poi il padre degli dei poggia le chiappe sul trono e le mani possenti sulle ginocchia: «Ho paura, figli miei… non per lui, sia ben chiaro. Ma per chi gli sta intorno. È vero, ha mondato le sue colpe, ma il suo rapporto con le donne continua a essere un disastro…».

Era lo guarda come il gatto fissa la topolina: «Senti chi parla…».

Zeus non raccoglie. Tira dritto per la sua strada: «Ha promesso di prendersi cura di Deianira. Ma chi ci garantisce che non si lascerà travolgere dalla gelosia un’altra volta? Chi mi assicura che non la farà a pezzi?».

Il padre celeste parla poco. Ma quando parla sono pietre.

Ora sì che i numi lo stanno a sentire.

Scuote il capo, Zeus: «Un’ultima prova. E poi sarà libero, lo giuro. Ma quel ragazzo deve dimostrarmi non solo di esser capace di rispettare una donna. Ma addirittura di esserle sottomesso. Solo allora avrò la certezza che il suo cuore è puro e merita di divenire immortale…».

Era sembra stupita, oltre che palesemente compiaciuta.

Zeus si rivolge al messaggero degli dei col suo solito tono perentorio: «Ermes, avvicinati. Ecco quello che devi fare…».

Ermes ascolta senza fiatare. Un pochino gli si stringe il cuore, ma di sicuro non ha nessun diritto di fare obiezioni.

Quando Zeus ha finito di comandare, il messo s’inchina e abbandona la sala del trono.

La discesa dall’Olimpo e leggera e poco festosa.

Ercole è là dove l’aveva lasciato.

Si erano congedati carichi di speranze, ma gli basta scrutare il volto di Ermes per capire di essere nei guai.

Un’altra volta.

«Non è andata bene…» prova a buttare là con un mezzo sorriso.

Ma Ermes tace. Anzi, dal tabarro cava una catena pesante come una coppia di buoi e gliela stringe prima al collo e poi ai polsi.

Ercole ha una mezza idea di liberarsi, ma non servirebbe a granché. Ha imparato a proprie spese che con gli dei non si scherza.

«Tu che dici?» chiede Ermes mentre lo trascina verso il mercato.



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